Nozioni base sul parapendio

Come iniziare

nozionibase_0
nozionibase_1
nozionibase_2
nozionibase_3
previous arrow
next arrow

Il volo libero:

Volare con il parapendio è emozionante ma non è assolutamente così rischioso come i mass media amano farci credere da decenni senza alcuna cognizione di causa. Il decollo con il parapendio si effettua compiendo una leggera corsa su di un prato, una volta in volo, la sensazione può ricordare quella di essere seduti in seggiovia; anche chi soffre di vertigini può volare tranquillamente e tra i piloti praticanti ci sono anche disabili che volano utilizzando speciali carrozzine. Niente a che vedere con “l’estremo”!

Cosa ci serve:

L’attrezzatura per volare si contiene in una sacca dal peso di una quindicina di Kg e si trasporta agevolmente sulle spalle. Gli attrezzi fondamentali per volare sono tre: il parapendio, l'imbrago o più propriamente detto selletta e il casco. La selletta è corredata da un paracadute d’emergenza, un accessorio basilare per garantire la massima sicurezza; il paracadute ci deve essere anche se i casi del suo utilizzo reale sono eventi rarissimi che si contano sulle dita delle mani.

Come inizia il volo:

Con il Parapendio non ci si lancia come nel paracadutismo, ma si decolla come fa un aereo con la differenza che il decollo si effettua da un pendio; ci si stacca dal suolo solo dopo aver controllato la vela; ma e' sempre possibile sospendere la corsa prima dello stacco e rinunciare prima di essere in aria.

Il decollo e' una fase che richiede la massima attenzione e concentrazione, ma se viene eseguito con l’adeguata tecnica, diviene un gesto emozionante e significativo: è la fase in cui l’uomo si “trasforma” da bipede a volatile. Una volta in volo, l'unico rumore sarà quello del vento tra i cordini della vela.

La motivazione:

Il volo con il parapendio non richiede doti atletiche, ma una buona capacita' di concentrazione e di equilibrio psico-fisico. Lo sport del parapendio a livello turistico non e' annoverabile tra gli sport estremi, anzi, si potrebbe definire uno sport di equilibrio ed intensità poiche' richiede al pilota una certa capacita' di ragionamento e il saper controllare le proprie emozioni. Non esiste uno stereotipo del pilota di parapendio, tra chi vola si incontra ogni rappresentante della razza umana; le motivazioni che portano ad avvicinarsi a questo mondo sono tra le più svariate, ma sempre più spesso c’è il bisogno del ripristino di un dialogo autentico con la natura.

Il rapporto ala-pilota-ambiente:

Il parapendio vola come un aliante, planando dolcemente o sfruttando le correnti ascensionali che esistono in natura per permanere in volo o per alzarsi di quota. Le regole che ci consentono di sfruttare le forze dell’atmosfera terrestre sono le stesse che utilizzano da sempre gli uccelli.

Il parapendio è la macchina più semplice che l’uomo ha inventato per volare. La si può immaginare quasi come un’estensione del proprio corpo; nel rapporto macchina- uomo-ambiente, la nostra vela è la parte meno importante.

In questo rapporto “primitivo” è racchiuso sicuramente il successo del nostro mezzo volante che nel giro di una trentina d’anni si è evoluto a tal punto da diffondersi al pari di altre attività umane che sfruttano le forze della natura.

La sensazione:

Libertà. Anche se inflazionata questa parola racchiude una parte fondamentale della sensazione che si prova volando. Uno zaino, le nozioni che ci fornisce il corso di parapendio, una minima conoscenza del territorio e… nulla di più. Questo è quello che ci serve per praticare quello che da sempre è stato l’antico sogno dell’uomo.